Ecco un breve resoconto scritto a quattro mani da due nostre volontarie che hanno partecipato all’incontro Il 29 settembre si è svolto a Roma il seminario europeo del Vides Internazionale. Il motto scelto era “Educare alla speranza:volontari Vides per i Diritti Umani”. Abbiamo discusso sul tema dei giovani, condiviso esperienze, incontrato altri volontari, vissuto momenti divertenti e piacevoli, ma soprattutto siamo stati ascoltati dalla grande famiglia del Vides, desiderosa di renderci sempre più partecipi e protagonisti della sua missione nel mondo, a partire dalle reatà locali. Dalla due-giorni romana, è emerso che il Vides ha una forte vocazione a costruire un clima di fraternità. PerciòLEGGI TUTTO

Salve a tutti, sono Carmen e accolgo con immenso piacere l’invito di Suor Anna Maria a condividere pensieri, esperienze, racconti, poesie, scritti sul blog Vides. Ho 26 anni, sono biologa e lavoro a Padova da ottobre 2016. Il volontariato ha sempre fatto parte della mia vita, prima con la Croce Rossa e le attività per i giovani e socio-assistenziali a Cava de’Tirreni, poi a Roma nella Casa di Iqbal dove facevo doposcuola ai bambini ITALIANI figli di immigrati…ed ora a Padova dove mi dedico con energia e dedizione all’insegnamento della lingua italiana e, da febbraio, ai pranzi Caritas della parrocchia Cristo Re in via Sant’Osvaldo.LEGGI TUTTO

Grazie alla testimonianza della nostra consigliera Carla di #Pegolotte di Cona, che ha aiutato nell’organizzazione e ha partecipato per tutto il Vides veneto alla #MarciadellaPace di Domenica 14 Gennaio 2018 Domenica è stata una giornata speciale! 150 persone di tutta la provincia padovana a Pegolotte, riunite insieme per parlare di pace; molto belli gli interventi dell’Ihmam e di Don Brusegan sul valore della religiosità come punto in comune nel credere in un unico Dio. La marcia poi è stata molto partecipata dai 1500 partecipanti di tutte le età. C’erano un sacco di giovani ma anche anziani, famiglie! Il vescovo di Padova, Claudio, è stato molto incisivo nella sua omelia ribadendoLEGGI TUTTO

Sono una suora Salesiana che da 30 anni lavora nel VIDES (acronimo di “Volontariato Internazionale Donna Educazione Sviluppo”). E’ un’associazione salesiana Internazionale, oggi presente in 43 Paesi di 4 Continenti, che opera in diversi settori: educazione, promozione della donna, volontariato giovanile, difesa dei diritti umani, in particolare del diritto all’educazione. L’intento ideale del Vides è amare i giovani di qualsiasi provenienza e cultura, con il cuore di Don Bosco che diceva:” Basta che siate giovani perché vi ami assai”. Chi mai, 30 anni fa, poteva prevedere che con la globalizzazione il fenomeno dell’immigrazione avrebbe assunto dimensioni così grandi? Già negli anni ’90, notando la presenzaLEGGI TUTTO

Il desiderio di un’esperienza di volontariato al di fuori dei confini italiani è nato in me qualche anno fa. Dapprima leggevo con ammirazione le storie di altre persone che erano partite, ma non mi consideravo capace di una tale “impresa”. A volte mi davo solo delle scuse “vorrei tanto, ma….”, probabilmente non ci credevo fino in fondo. Col tempo questo desiderio si è fatto sempre più forte fino a diventare una convinzione: “partirò anch’io!”. Una volta raggiunta questa consapevolezza, però, ho cominciato ad interrogarmi in merito al come, dove, quando. Dopo aver brancolato nel buio per un periodo, ho finalmente visto la luce; ho iniziatoLEGGI TUTTO

RESOCONTO ESPERIENZA VIDES Ho conosciuto l’associazione Vides Veneto grazie ad una mia amica che la frequentava già da un anno. Non mi sarei mai immaginata di trovarmi in questa situazione e di volerla scegliere anche come sbocco lavorativo. Questa esperienza è davvero speciale per me. Mi dà tantissima gioia stare accanto a queste persone, tutte così diverse, e aiutarle. Ci metto davvero il cuore: mi interessa come stanno e vorrei che stessero bene, fossero felici, ma quello che posso fare è semplicemente allietarli con una lezione ricca di sorrisi e di gioia. Non è sempre facile interagire con loro perché alle volte sono scorbutici, tristi,LEGGI TUTTO

‘STUDIO DI UN CASO’ – di AURORA VOLPIN 4AE Anno scolastico 2016-17 Sono Aurora e quest’anno ho avuto l’opportunità di essere l’insegnante del corso B2 per l’apprendimento della lingua italiana. Le studentesse che frequentavano il mio corso erano in tutto quattro: Nedish, Mina, Miriam, Helena. Ho cercato in questi mesi di prestare attenzione a tutte loro, cercando di prendermi cura delle loro esigenze. Inoltre ho posto la mia attenzione sul modo di stare in “classe” di una studentessa in particolare, Nedish. Nedish è una donna di nazionalità turca, vissuta in Romania, lavora in Italia da circa sette anni, ha una splendida figlia che vive inLEGGI TUTTO

Non hai paura? È questa la domanda che mi sono sentita rivolgere, dopo aver detto ad una persona che, quello stesso giorno, sarei andata a trovare degli amici che mi avevano invitata ad una festa in occasione della vigilia di Natale. Paura? Vi sembrerà una domanda assurda! Anche a me in quel momento. Cosa si dovrebbe temere nell’andare a festeggiare durante il pomeriggio a casa di amici? Le condizioni atmosferiche erano buone, nessun rischio si profilava durante il tragitto che avrei dovuto compiere in auto. Che qualche insidia si nascondesse nel menù della festa? Dolci e focacce fatti in casa e qualche bibita zuccherata. Effettivamente,LEGGI TUTTO

RELAZIONE ATTIVITA’ SCUOLA DI ALFABETIZZAZIONE anno scol.co 2016/17 (Progetto VIDES PIAZZAGRANDE) Anche quest’anno, con inizio ad ottobre 2016 e conclusosi a maggio 2017, si è svolto il Corso di alfabetizzazione per stranieri. Sono stati poco più di una cinquantina di iscritti suddivisi in 5 gruppi a seconda delle etnie di provenienza e della scolarizzazione pregressa: il gruppo delle donne africane; il gruppo dei rifugiati e richiedenti asilo; il gruppo di africani più evoluti; il gruppo delle donne serbe e moldave; il gruppo degli/le indiani del Punjab. Quest’ultimo è andato un po’ scemando nella frequenza, sia per motivi di lavoro degli allievi che per motivi diLEGGI TUTTO

Ridammi la mia penna – Maria Grazia Rassu, volontaria scuola italiano a migranti e rifugiati. – Come ti chiami? – – Good Luck – Buona Fortuna – – Davvero ti chiami così? – Non risponde Buona fortuna e mi guarda a malapena. Colgo il disprezzo nei suoi occhi bassi e un poco gonfi. Dico che ha un bel nome; dubito che sia il suo. E poi quel nome non mi piace. Ha così poco di umano. Fantastico per qualche istante sull’origine del nome. Lo hanno chiamato così perché si è salvato dal naufragio? Sono le ultime parole che gli ha detto la sua mamma? Mi distraeLEGGI TUTTO